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Topo301 – Il Vecchio e il Ginepro

Relazione della via all’apertura.

Difficile itinerario di stampo sportivo ma con un sapore d’avventura! Aperto dal basso in tre riprese nella primavera 2019 scalando ogni passo della via in fase di apertura ad esclusione purtroppo di un tratto liscio in L4 che aspetta ancora la libera! (Leggi il racconto della salita) La via parte sull’unico spicchio libero di roccia compatta compreso tra la storica Lotta Continua e la più recente Il Pilastro degli Estremi e, seguendo un’incredibile sequenza di appigli e lavorazioni arriva fin sull’esposto pilastro staccato e al tanto agognato ginepro che da decenni sopravvive aggrappato alla roccia. Due tiri in fessura portano poi sull’aerea cima del pilastro dalla quale si vede uno degli storici spit piantati a mano nel ’94 da Nicola e Paolo!

Primi salitoriSimone Manzi, Andrea Mariani
Aprile/Maggio 2019
EsposizioneSud
Sviluppo260m (8L) + 100m de “Il Pilastro degli Estremi”
Lasciati51 spit nei tiri + 16 di sosta
Consigliato12 rinvii, Friend 0.4/2
Difficoltà4 / 7c e 2 p.a. / P1

Attacco: presso un piccolo avancorpo con roccia rotta sulla verticale del grande pilastro e a sinistra dei grandi tetti della via “Lotta Continua”.

Descrizione itinerario

L1: facile rampa appoggiata (primo spit alto all’inizio delle difficoltà), poi placca verticale a tacche e buchi fino ad una lama; da qui salire poco e traversare decisamente a sinistra, rimontare un muretto, ancora a sinistra ed infine a destra alla sosta (40m 11 spit 7c) (attenzione agli attriti)

L2: dritti sopra la sosta, superare il tettino a sx e poi verso dx a dei grossi buchi; da qui dritti fino alla sosta in comune a “Il Pilastro degli Estremi” (45m 10 spit 6c) (utile friend 0.5 bd)

L3: su roccia super in comune alla via a fianco fino al 3° spit; da qui continuare in diagonale verso destra superando un tettino, quindi a sinistra e poi decisamente a destra attraversando una fascia di roccia gialla e marcia (spit a destra oltre un diedrino). Su belle prese prima diritti e poi verso destra fino in sosta (35m 9 spit 7a)

L4: si segue una vena lavorata per qualche metro, passo duro sotto un diedrino e placca liscia che si supera con 2 p.a. (forse possibile poco a destra degli spit). Si oltrepassa il masso verso sx fino in sosta (25m 6 spit 6c+ e 2 p.a.)

L5: tiro stupendo! A sinistra ad un gradone, salire lungo una linea di roccia lavorata rimontando una grossa pinna rocciosa fino ad un pilastro; da qui con delicato traverso a sinistra fino ad una nuova fascia di roccia lavorata che si segue fino in sosta (40m 10spit 7a)

L6: su placca appoggiata fino alla pianta; con arrampicata atletica si traversa a destra uscendo dal diedro. Ancora dritti per qualche metro fino alla sosta a fianco del mitico ginepro che cresce proprio al centro del pilastro! (15m 2 spit 6b+) (utile friend 1 bd)

L7: passo lungo ad una presa alta, quindi a destra ad un grosso buco e ad una fessura; non salire ma traversare ancora a destra con un passo difficile che porta ad un’altra stupenda fessura di mano interamente da proteggere (20m 2 spit 6c) (necessari friend da 0.4 a 2 bd)

L8: bella fessura a dx della sosta che porta ad un diedro dal quale si esce a sx; ancora una breve placchetta fino alla sosta in cima al pilastro! (30m 1 spit 6a) (necessari friend da 0.4 a 2 bd)

Da qui si hanno tre possibilita’:

  • Calarsi dalla via di salita: sconsigliabile perché complicato e con rischio di incastrare le corde. In questo caso calarsi fino ad S7 e da qui, rinviando gli spit, fino alla S6 di “Il Pilastro degli Estremi” (poco più in basso della S5 di questa via).
  • Se non si vuole proseguire fino in cima la soluzione consigliabile è quella di calarsi nel diedro sotto la S8 fino a reperire la sosta della via a fianco (2 spit con cordino). Da qui in doppia lungo la via “Il Pilastro degli Estremi” fino al terrazzo della sosta in comune (con mezze corde da 60m calate da S7-S6-S3). Con altre due doppie si arriva a terra.
  • Una bella soluzione, se si ha ancora voglia di scalare, è quella di raggiungere la cima della parete salendo parte dell’ottavo più nono e decimo tiro della via “Il Pilastro degli Estremi”. In questo caso scendere nell’intaglio tra pilastro e parete e salire per circa 20m fino alla sosta. Da qui con un tiro di 6b molto bello e non banale ed un altro di 5b (prima verso sinistra e poi a destra e dritti) si raggiungono i prati sommitali (sosta su 2 spit su masso).

Testo a cura di Simone Manzi